Vita e Martirio di San Gratiliano



Fu martire dell'Etruria suburbicaria e morì a Faleri, al tempo dell'imperatore Claudio (270) secondo quanto riporta una passio del sec. VII già nota a Usardo e collegata con quella di S. Eutizio di Farento. Quando fu distrutta Faleri nel sec. VII, le reliquie di Gratiliano furono portate a Civita Castellana e posate sotto l'altare maggiore della cattedrale. Al tempo delle invasioni barbariche furono collocate in una cripta della stessa cattedrale, che in epoca più recente fu dedicata a S. Gratiliano e S. Felicissima e dove fu installato un magnifico bassorilievo di marmo bianco che li rappresenta. Una reliquia di S. Gratiliano fu successivamente donata al Vescovo di Sutri ed è pervenuta a Bassano Romano (1437) del quale è patrono. Chiese al santo martire furono costruite oltre che a Bassano Romano anche a Capranica ed a Gallese.

Il Processo

Quanto al sac. Eutizio e Felicissima, aveva comandato Trasone ai suoi sbirri: "Prendeteli come potete". Felicissima apprendeva dalla bocca di S. Eutizio la dottrina cristiana o, come si esprime la fonte agiografica, imparava ad amare Cristo. Piombarono all'improwiso le guardie e afferrarono Felicissima, mentre nell'oscurità riusciva a dileguarsi S. Eutizio, memore del detto evangelico: Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra (Mt.l0,23). Fu trascinata nella prigione dove era rinchiuso Gratiliano, nella cella dei condannati alla pena capitale. Il giorno seguente entrambi furono portati avanti al magistrato nel foro per un processo pubblico. L'accusa rivolta a Gratiliano fu di magia e maleficio. Rivolto a Gratiliano, lo riprese: "Dove hai imparato a compiere tali malefici, per sedurre anche altri?" Precisa calmo Gratiliano: "Questi non sono malefici, bensì benefici di Cristo, il quale non permette che io sia vinto dal diavolo, padre tuo". Sentito menzionare il diavolo, Felicissima insisté con angelico candore: "Perché ti lasci convincere dal diavolo, infliggendo pene ai servi di Dio?" Anche lei si professava con orgoglio serva di Dio: servire Dio, infatti, è regnare. Il magistrato, adirato a tanta audacia, ordinò la frantumazione della loro bocca con una pietra: crud~le strumento di supplizio riservato a chi bestemmiasse gli dèi. Intanto il pubblico rumoreggiava indignato a tanta crudeltà. Esaurita la sua pazienza, tagliò corto Trasone, ingiungendo a Gratiliano: "Sacrifica agli dèi e avrai salva la vita". Di fronte ad un ulteriore rifiuto non rimaneva che applicare le leggi in vigore: si doveva procedere alla decapitazione. E' quanto avvenne: comandò che fossero decapitati fuori delle porte cittadine, presso un torrente. E' il Rio Purgatorio, tributario del Treia, che scorre tra Pàleri e Civita Castellana. Consegnati ad un drappello di sgherri, furono trascinati sul luogo del supplizio. Commovente la preghiera, l'ultima di due labbra innocenti, un credo ed un testamento insieme, con cui i due martiri chiudono gli occhi a questa vita terrena: "O Signore di tutte le cose visibili e invisibili, che hai inviato l'unico tuo Figlio il Signore nostro Gesù Cristo, per redimerci dai peccati, degnati ora di mandare il tuo santo Angelo ad accogliere in pace le nostre anime e portarci al tuo cospetto, tu che sei benedetto nei secoli. Amen ".



Il Martirio

La mannaia del boia, guizzando con sinistri bagliori, chiuse per sempre la loro bocca, spense la loro voce. Il martirio è il sigillo della fede. Non vi è prova più chiara e convincente di amore, come ha detto lui stesso: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Giov. 15,14). L'amico indimenticabile, per cui valeva la pena deporre la vita era lui, Cristo stesso. Con brevi tocchi di penna descrive il biografo quei momenti supremi: senza reagire, disteso il collo, "il B. Gratiliano e la B. Felicissima furono subito decapitati dai carnefici del diavolo". Sangue, candido come la neve, sgorgò dal collo grondante di Gratiliano: candore niveo, splendente come le vesti di Cristo sul Tabor:sono trasfigurati nel Cristo risorto. In quello stesso giorno, il padre di Gratiliano, ammirato della forte tempra di carattere del figlio, tratto tipico di famiglia, comprava quel campo inturgidato dal sangue del figlio, sito in contrada Maulano e lo intitolò campo di Gratiliano; ivi dette commossa sepoltura alle spoglie del martire. Era il 12 agosto 269 dell'era volgare. Erano trascorsi tre giorni dalla sepoltura, quando, a somiglianza di quanto avvenne presso il sepolcro di Cristo, apparvero insieme a due giovani in bianche vesti nel silenzio della notte, ai genitori di Gratiliano, rassicurandoli festosi: "Guardate vostro figlio sano e salvo per virtù del Signore nostro Gesù Cristo. Non ci piangete come morti, poiché siamo uniti al coro dei SS.Apostoli e Martiri, mentre la mia sorella Felicissima è presso la Regina Madre del Signore Nostro Gesù Cristo" Alla testimonianza il martire Gratiliano aggiunse una profezia di consolazione per la chiesa locale: "Vi annuncio la pace che è stata concessa alla Chiesa di Dio; in questo stesso mese sarà messo a morte Trasone, nemico dei cristiani, ucciso da Claudio Cesare". Un passato prossimo che ha valore di futuro profetico, cioè di un futuro già visto come realizzato. Ha lasciato ai suoi genitori una dolce consegna, che è per noi un testamento: "Non mi piangete come morto, ma credete nel Signore Gesù Cristo, che può donarvi il perdono di tutti i peccati e concedervi la vita eterna ".


La Festa

La Festa ricade il 12 Agosto(giorno della sua morte), in questi giorni la comunita' di Bassano si raccoglie, attraverso manifestazioni religiose, intorno al suo Santo Patrono. Il giorno della vigilia (11 Agosto) nella chiesa Parrochiale iniziano i Vespri Solenni con l'esposizione della reliquia del Santo racchiusa in un busto di argento lucente , intanto nella piazza antistante il Complesso Bandistico esegue l'inno musicale del Patrono. La sera alle ore 21 inizia la processione per le vie del paese accompagnata dalla Banda, Autorita' del Paese, Sacerdoti e il popolo. In ogni finestra vengono appesi teli rossi in segno di devozione e lampiocini colorati illuminati da lampadine. Il giorno della Festa (12 Agosto) la sveglia viene data dal lancio di bombe artificiali. Alle ore 8 iniziano le cerimonie religiose nella parrocchia tra cui la Messa Solenne alle ore 10.30. Nel frattempo il complesso Bandistico percorre le vie del paese suonando della marce. I festeggiamenti mattutini si concludono a mezzogiorno con un piccolo trattenimento eseguito dal complesso Bandistico. Il pomeriggio oltre a momenti religiosi come il bacio della reliquia si accodano anche manifestazioni di vario genere, come il Concerto della Banda eseguito nella piazza principale del paese. Finito il concerto tutti a cena per poi ritrovarsi in piazza per l'estrazione della tombola e poi gran finale con i fuochi d'artificio.